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Il Dialogo avrà ad oggetto la recente proposta di Codice dei crimini internazionali elaborata dalla Commissione Palazzo–Pocar su incarico del Ministro della Giustizia. A vent’anni dall’entrata in vigore dello Statuto di Roma e con il conflitto russo-ucraino alle porte dell’Europa, in Italia si torna a discutere sul ruolo del diritto penale domestico nella prevenzione e repressione dei crimini internazionali. A seguito di una presentazione delle ragioni che sostengono l’opportunità di una codificazione, verranno evidenziate le due direttrici cardinali che guidano il progetto: adattare il diritto penale sostanziale italiano allo Statuto di Roma (internazionalizzazione del diritto nazionale) e garantire la coerenza di quest’ultimo con le norme di diritto penale interno (nazionalizzazione del diritto penale internazionale). L’articolato si caratterizza per una forte comunicazione con il Codice penale; tuttavia l’intervento derogatorio rispetto ad alcuni importanti istituti di parte generale ne fa un sottosistema meritevole di una cornice autonoma. La presentazione vuole riflettere, in ottica penalistica, sui principi e i criteri di codificazione adottati dal progetto, e sui difficili equilibri intrasistemici da esso chiamati in causa.

 

Federica Ceccaroni è Dottoranda in diritto penale presso l’Università degli studi della Tuscia. Dopo aver trascorso periodi di studio e ricerca presso le Università di Oxford e di Stoccolma, ha conseguito la laurea in giurisprudenza con lode e speciale menzione presso l’Università LUISS di Roma. La tesi discussa, dal titolo “Le misure di prevenzione: delle pene senza delitto. Il difficile equilibrio tra garantismo e istanze securitarie”, è risultata vincitrice del premio nazionale Antonio Manganelli.

È abilitata all’esercizio della professione forense presso la Corte di appello di Roma e docente a contratto di diritto penale presso la Scuola di addestramento e specializzazione della Guardia di Finanza di Orvieto.

I suoi interessi di ricerca sono rivolti al tema della responsabilità degli enti per crimini internazionali e al diritto penale internazionale economico, in genere.

 

 

Antonio Taurelli è Dottorando in diritto penale presso la Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, ove svolge attività di ricerca sul riconoscimento del crimine di ecocidio e sulle nuove frontiere legali per la protezione del pianeta.

Ha conseguito nel 2020 la laurea in Giurisprudenza con lode e speciale menzione presso l’Università LUISS di Roma, discutendo una tesi dal titolo: “L’imputabilità, un istituto in bilico tra diritto positivo e conoscenze scientifiche”. Dallo stesso anno è cultore della materia e collaboratore della cattedra di Diritto Penale presso la medesima Università.

Ha svolto la pratica forense presso l’Avvocatura Generale dello Stato e il tirocinio presso la terza sezione penale della Corte Suprema di Cassazione. È abilitato all’esercizio della professione forense presso la Corte di Appello di Roma.

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