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Il Dialogo approfondisce il tema della transizione ecologica nell’ordinamento giuridico italiano.

Nella prima parte ci si soffermerà sull’avvenuta revisione degli articoli 9 e 41 della Costituzione, che, per la prima volta nella storia repubblicana, ha infranto il tabù dell’immodificabilità dei principi fondamentali dell’ordinamento. Nell’indifferenza del dibattito pubblico, la dottrina appare divisa su qualunque aspetto della revisione. Solo la giurisprudenza costituzionale, a questo punto, sarà in grado, tramite la propria attività ermeneutica, di chiarire l’effettiva portata di un Testo che non brilla per chiarezza. Medio tempore, la comparazione giuridica indica alcune possibili vie interpretative, capaci di trasformare radicalmente l’ordinamento.

La seconda parte è dedicata alla disciplina del public procurement, quale specifico settore in cui si è assistito, già prima della riforma costituzionale, ad una progressiva affermazione dell’interesse alla tutela dell’ambiente e alla conseguente (parziale) compressione del libero esplicarsi dell’iniziativa economica. L’avvenuta introduzione, nelle procedure di evidenza pubblica, di criteri ambientali è frutto di un’articolata evoluzione normativa, che ha visto l’ordinamento nazionale recepire le istanze di sostenibilità avanzate sia in ambito internazionale che nel contesto dell’Unione europea. Dopo l’analisi delle principali fonti sovranazionali in materia, si intende fornire una panoramica sul green public procurement in Italia, con l’obiettivo di evidenziarne limiti e potenzialità, anche alla luce della recente riforma costituzionale.

 
 

Giacomo Giorgini Pignatiello è dottorando di ricerca in Scienze Giuridiche presso l’Università di Siena e assistente presso le Cattedre di Istituzioni di Diritto Pubblico e Diritto delle Pari Opportunità dell’Università di Bologna. La sua ricerca si incentra principalmente sui diritti della natura e i diritti delle persone lgbt+ in prospettiva comparata. Ha trascorso periodi di ricerca all’Istituto Universitario Europeo di Fiesole, al Centre for European and Comparative Legal Studies di Copenaghen e all’Institute of Advanced Legal Studies di Londra. Fa parte del Research Group on Rights of Nature and Animals dell’International Association of Constitutional Law ed è membro del Comitato di redazione della Rivista GenIUS. Ha partecipato in qualità di relatore a convegni nazionali ed internazionali e conta numerose pubblicazioni scientifiche. 

 

Marco Buccarella è dottorando di ricerca in Scienze Giuridiche presso il Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università degli Studi di Foggia e avvocato del libero foro.

Nel 2019 ha ricevuto il premio in memoria del prof. Stefano Rodotà, conferito a Roma dalla Fondazione Lelio e Lisli Basso. Partecipa, in qualità di membro aggregato, al Gruppo di Ricerca titolare del progetto “The Digital Transition among the living: Drivers, Tools and Goals (Digi.T.Drives.To.Goals)”, finanziato con fondi PRA-HE 2021. È autore di pubblicazioni scientifiche e ha collaborato, in qualità di co-autore, alla prima traduzione italiana delle Linee Guida OSCE sul tema Freedom of Religion or Belief and Security, pubblicate nel volume “Libertà Religiosa e Sicurezza” edito da Pacini Editore nel 2021.

I suoi attuali interessi di ricerca si focalizzano sul green public procurement e, più in generale, sul rapporto che intercorre fra la sostenibilità ambientale e la regolamentazione degli appalti pubblici.

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